Bio

leggera 2 IMG_4332_credFiglia di un bagnino romagnolo e di madre tedesca in vacanza a Rimini, Elisa Genghini è scrittrice per caso e cantautrice per masochismo e nonostante i suoi trentacinque anni pensa delirando che quando sarà grande diventerà come Joni Mitchell.

Si sente “Fuorimoda” come una venere di Willendorf , una donna di Botero , come le tre grazie di Rubens, come Velma Dinkley, tutte donne affascinanti, a dir la verità.   “Fuorimoda” come le sue canzoni che sono ancora legate a chitarre basso e batteria, voci e tempo speso a pensare bene alle parole. Canzoni “Fuorimoda” legate a storie d’amore e di viaggi, a nomi di donne e di uomini, a ricordi d’infanzia e a meccanici che  ti fan pagare duecento euro un cambio dell’olio.

Durante la sua carriera ha fatto svariate cose: ha partecipato a molti concorsi musicali parrocchiali di quelli dove vince sempre il nipote del prete.  Ha fatto tutto quello che fanno in molti, tipo vincere targhe (targa Siae nell’ ambito del premio “Pigro” dedicato ad Ivan Graziani, premio Cora nell’ ambito del il premio Bruno Lauzi 2016) e fare aperture  musicisti di  tutto rispetto (Max Gazzè, Nada, Roberto Dell’Era, Virginiana Miller, UNA, Federico Fiumani, Gang, Avvoltoi, Filippo Graziani, Alessandro Fiori, Marco Parente). 

Qualche anno fa ha pubblicato un disco che si chiama “Catturarti è Inutile” (Still Fizzy 2013).  In circostanze puramente casuali ha scritto: “Volevo sposare Kurt Cobain o fidanzarmi per sempre con Manuel Agnelli”,  ed. Coniglio, 2007; “Zuccagialla”  ed. Eumeswill, 2007; “101 cose da fare in Romagna almeno una volta nella vita” ed. Newton & Compton, 2009; “Serena Variabile” scritto a quattro mani con Gianluca Morozzi, ed. Castelvecchi,  2011; “Sposerò Manuel Agnelli”, ed. Pendragon 2017.